La diffamazione a mezzo social media e il caso Clubhouse* di Laura Caroleo** e Giuseppe Maiello*** Defamation via social networks: the "Clubhouse" case study. The birth of modern societies has been strongly influenced by the development of digital media, which has facilitated not only the transmission of information and symbolic content, but also the creation of new forms of action, interactions, and social relations. This article examines the repercussion that Clubhouse, a new kind of social network characterized by synchronicity and the use of voice, may generate in a legal and sociological perspective. The paper analyzes the underlying challenges for judicial interpretation in cases relating to defamation through Clubhouse. [Sociology of Media - Defamation - Social Audio Apps - Clubhouse - Orality - Digital Anthropology] 1. Premessa Le comunicazioni del mondo moderno hanno portato a una vasta diffusione su scala globale di messaggi trasmessi secondo modalita in cui lo spazio e il tempo, spesso, non sono piu le dimensioni privilegiate, permettendo agli individui di rapportarsi tra loro entro cornici di interazioni mediate online (Thompson [1995] 1998). Se ě vero, dunque, che i social media si sono evoluti in modo esponenziale nelľ ultima decade, ě altrettanto vero che sono riusciti a penetrare nel contesto sociale influenzando, instillando e spesso creando fenoméni fino a ora sconosciuti. II presente studio fornisce un contributo circa le problematiche relative alia diffamazione a mezzo social media, soffermandosi in particolare sulla piattaforma Clubhouse. Questo nuovissimo servizio di rete sociale, ancora poco trattato, ha avuto un grande momento di popolaritá nel corso delia seconda fase della pandemia da Covid-19. La ricerca, pertanto, oltre ad affrontare aspetti di carattere interpretative, rappresenta un'ulteriore fonte per ľanalisi delle conseguenze sociali e * First submission: 6 December 2021; accepted 28 July 2022. DOI: 10.3280/SD2022-002005. Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociológia, Universita degli Studi della Magna Graecia (Catanzaro); laura.caroleo@unicz.it. Department of Marketing Communication, University of Finance and Administration (Prague); giuseppe.maiello@mail.vsfs.cz. Sociológia del diritto, n. 2, 2022 (ISSN 0390-0851, ISSN-e 1972-5760) Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. E vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. sociogiuridiche causate dalle nuove tecnologie e in particular modo dai piú recenti social media. La scelta di approfondire Clubhouse ě inoltre derivata dal fatto che, almeno nel suo primo anno di vita, la piattaforma si ě awalsa esclusivamente della comunicazione orale e acusticatra individui, escludendo, almeno fino a luglio del 2021, ogni altro tipo di interazione. Pur non sapendo attualmente se questo esperimento avrá successo, la nostra ipotesi di partenza ě che nel futuro 1'oralitá ritroverá un posto predominante nella comunicazione globale. Alio stato attuale della ricerca, non ě pero possibile ancora verificare questo postulato, anche se ě necessario seguire attentamente l'evolversi del fenomeno delle piattaforme audio di cui Clubhouse rappresenta il tentativo per ora maggiormente riuscito. Si ě potuto accertare, sulla base delle prime querele per diffamazione a mezzo Clubhouse, che le problematiche che la magistratura si troverá ad affrontare nel risolvere controversie che mirano a tutelare il bene giuridico dell'onorabilita e della reputazione potranno, in via interpretativa, far ricadere le offese sia nella fattispecie dell'ingiuria che in quella della diffamazione1 . 2. Dall'oralitäprimaria aU'oralitä secondaria L'uomo ha sviluppato tecniche di comunicazione raffinatissime rispetto a quelle delle altre specie viventi sul pianeta. Ció che caratterizza l'essere umano, infatti, ě il riuscire a instaurare relazioni complesse con gli altri, owero poter avere interazioni interpersonali e di gruppo. La piu raffinata tecnica di comunicazione ě sicuramente il linguaggio, inteso come la capacitá di comunicare con le parole, grazie all'utilizzo dell'apparato uditivo e vocale, di cui siamo forniti. Grazie alia comunicazione emerge l'identita dell'uomo e il suo ruolo nella societa in cui vive. Si puó addirittura affermare, senza cadere nella banalita stereotipata, che comunicazione ě vita sociale e la vita sociale ě la vita stessa. Probabilmente in tempi piu remoti l'uomo era solito comunicare con suoni, grida e gesti, andando cosi a formare un primo codice di segnalazione che a poco a poco ě diventato piu complesso, fino ad arrivare, nel corso del Paleolitico medio, alio sviluppo della parola articolata (Barnard 2016). II linguaggio permise di afferrare la realtá in modo nuovo e divenne per l'uomo il maggiore mezzo di comunicazione (o medium) - per migliaia di anni persino l'unico. Ancora oggi esistono 1 Entrambe le fattispeciericadonorispettivamentesotto i dettami degli artt. 594 e 595 c.p. II reato di ingiuria alfart. 594 c.p. ě stato depenalizzato con il Decreto legislativo n. 7 del 15 gennaio 2016 (in GU, 22 gennaio 2016, n. 17). 777 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. Ě vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. piccoli gruppi di persone, nascosti nelle foreste dell'Amazzonia o del Borneo, che vivono nello stesso modo dei loro antenati di 50.000 anni fa; tali culture, che ancora oggi non utilizzano la scrittura, sono definite "culture orali primarie" (Ong [1982]2014). Nel mondo della cultura orale ogni comunicazione si svolgeva (e si svolge ancora oggi, nel caso delle comunitá non letterate) nell'incontro rawicinato tra le persone. II limite di questo modo di comunicare ě che la voce umana puó essere udita solo a distanza limitata, a meno che non si usino microfoni collegati a sofisticati strumenti di trasmissione. E certo che nel mondo dell'oralita primaria le emozioni giocassero un ruolo molto importante. E stato affermato che il coinvolgimento dei singoli individui nell'atto del comunicare nell'epoca della cosiddetta oralitá primaria era molto piu ampio rispetto al mondo odierno (Gronowski 2010: 88). Da quando, a partire dalla seconda metá del X V secolo, la comunicazione sociale si ě spostata dapprima sulla carta stampata e poi sui media elettronici e digitali, dando quindi preferenza alle forme scritte o comunque visive di comunicazione, il coinvolgimento del singolo si ě ridotto, perché ě la vista che ha la preponderanza schiacciante su tutti gli altri sensi. La comunicazione orale, dominante nella fase preletteraria dell'umanita, aveva i suoi punti fořti e i suoi punti deboli. Tra i punti forti vi era lo sviluppo di potentissime tecniche mnemoniche, poiché i dati delle conoscenze umane tramandatesi di generazione in generazione potevano essere preservati solo grazie al cervello umano. Tra i maggiori punti di debolezza della comunicazione orale primaria vi era, invece, oltre alia mancanza di astrazione, una insufficienza di introspezione e soprattutto di capacitá analitiche, nonché la quasi impossibilitá di riconoscere il passato remoto da quello prossimo (cfir. Jaynes 1976). Grande attenzione sulle culture orali - sia quelle passate sia le pochissime ancora presenti sul pianeta - ě stata posta dagli antropologi sociali e culturali. Giá nella seconda metá dello scorso secolo, Claude Lévi-Strauss (1958) faceva notare come soprattutto attraverso l'uso delle parole, e non di medicamenti e tisane, gli uomini guarivano i propri simili o li danneggiavano, sino a provocare persino la morte a causa di přesuňte maledizioni. La parola, nelle culture orali, ě considerata talmente potente che un riflesso di questa sua potenza la si ritrova anche nella cultura scritta ebraico-cristiana, quando viene paragonata a Dio, anzi, sembra quasi precederlo: "év ápxfí M.V Ó XÓJOC,, K a i ó Xójoc, nv 7tpö<; xöv 0sóv, K a i Qeöc, nv ó ^óyo<;" (Gv 1,1)2 . Le parole venivano concepite come dotate di forza creatrice, in quanto evocavano immediatamente la realtá, 2 Abbiamo scelto, per questa classica citazione, una ristampa di un'edizione critica della Bibbia di facile reperibilitá (Chayim & Ginsburg [1894]2002-2005) e disponibile anche in maniera elettronica. 118 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. Ě vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. e il suono della parola equivaleva alia cosa stessa. Secondo lo storico della letteratura Walter J. Ong, le parole intervenivano molto piú concretamente nella vita reale e i risultati delle controversie dipendevano piu dall'uso che veniva fatto di queste che da fattori che oggi definiremo "oggettivi". Mentre la scrittura aiuta a sostenere il pensiero astratto e lo allontana dall'arena continua in cui si confrontano i singoli individui, la cultura orale sembra essere molto piu agonistica e caratterizzata da scontri diretti (Ong [1982J2014: 74 ss.) in cui non mancano offese e maledizioni3 . L'eta della scrittura, sviluppatasi a partire dall'VIII secolo a.C. e che ha raggiunto il suo culmine nei secoli XVI-XX, ha sempre piu messo in disparte, o per meglio dire messo a tacere, la cultura orale. Nel X X secolo, alcuni potentissimi mass media hanno ripreso la dimensione acustica, sia in maniera esclusiva (si veda la radio) che in modo misto, accompagnata a immagini (si veda l'esempio del cinema sonoro e della televisione). In tutti questi casi pero erano sempre presenti dei palinsesti in forma scritta a cui le espressioni orali dovevano attenersi in maniera estremamente rigida4 . L'esplosione della comunicazione elettronica, a partire dalla fine del X X secolo, ha rappresentato un ritorno prepotente, ma al tempo stesso effimero, della comunicazione scritta. Sulle tastiere dei computer si sono riversate masse di utenti a cui era stato negato l'accesso alia comunicazione massmediale, rimasta, fino all'introduzione di Internet, ad appannaggio esclusivo di professionisti prescelti, quali giornalisti, uomini di cultura, di scienza e di potere, star dello spettacolo5 . Con l'evolversi dei social media si ě giunti a una comunicazione one to many e many to many e si ě passati dall'attivita di scambio di videogiochi (Friendster), di curricula per occasioni lavorative (Linkedln) e di brani musicali (MySpace) all'attivitá di scambio di opinioni su scala globale (Facebook, Qzone, Twitter, VKontakte). In particolare Facebook, nonostante non faccia parte della sfera di interesse della 3 Ong utilizza la definizione di "verbomotorio" per lo stile di vita delle culture orali, riprendendo un'espressione usata per la prima volta daH'antropologo francese Marcel Jousse, che si occupö delle culture orali concentrandosi perö soprattutto sulla gestualitä e sul ritmo come forma di tecnica per rendere possibile lafissazionedei dati cognitivi nel cervello umano (Jousse 1925). 4 Si potrebbe obiettare che 1'improvvisazione teatrale uscisse fuori dagli schemi rigidi dei copioni. II teatro, infatti, a differenza di altri media, aveva una tradizione antichissima connessa con 1'improvvisazione, attestata per la prima volta giä nel IV sec. a.C. a Orta di Atella in Campania (cfr. Meine & Sußner 2020: 24). La lunghissima tradizione del teatro popolare ě alia base della persistenza delfimprovvisazione teatrale, che in ogni caso ě sempre stata un fenomeno marginale rispetto al teatro basato su copioni o a canovacci. 5 Come notö Umberto Eco, usando in luogo dell'espressione "masse di individui", quella molto piu espressiva di "legioni di imbecilli" (Eco 2015), inriferimentoagli utilizzatori di Twitter, ma in generale di quei social media che erano piu in voga all'epoca del suo discorso airUniversitä di Torino, nel giugno del 2015. 119 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. Ě vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. generazione Z e stia uscendo anche dalla sfera di interesse di molti soggetti appartenenti alia cosiddetta generazione Y (Edison Research 2019), ě divenuta la piattaforma su cui si sono concentrate, attraverso la forma scritta, le emozioni e le opinioni di piú di due miliardi di persone. Si ě discusso molto sui limiti della comunicazione in generale, e in particolare sulle infinite interpretazioni possibili dei testi scritti6 . II discorso critico sembra pero essere rimasto confinato a un ambito puramente teorico, senza che la massa dei fruitori del těsto scritto ne abbia mai preso seriamente coscienza. Prova ne ě stata appunto l'esperienza della comunicazione attraverso i social media, in particolare Facebook, divenuto in breve tempo uno strumento per discussioni accesissime tra individui e gruppi: uno strumento che in alcuni casi si ě ritenuto abbia perfino favorito l'organizzazione di rivoluzioni o almeno insurrezioni popolari, ed ě risultato molto pericoloso nella diffusione di notizie manipolate, che su questa piattaforma ha assunto livelli mai raggiunti prima (cfr. Geeng et al. 2020). L'utilizzo pervasivo della comunicazione scritta (o testuale) attraverso i social media ha dapprima portato a sottovalutarne la valenza pubblica; in una fase immediatamente successiva ě tuttavia esploso 1' interesse, nel campo degli studi giuridici e non solo, per le tematiche relative ai reati commessi attraverso questi mezzi di comunicazione di massa. La scelta di creare piattaforme su cui far letteralmente "litigare" attraverso affermazioni scritte i propri utenti ě stata molto probabilmente voluta in partenza, dopo che Mark Zuckerberg e i suoi collaboratori avevano realizzato che la comunicazione sociale si stava tribalizzando e che i modelli di comunicazione come trasmissione di informazioni, almeno a livello di marketing, non erano piú funzionali. Giá alcuni anni prima del nascere delle comunitá virtuali e poi dei social media, James W. Carey aveva indicato infatti come modello di comunicazione piu produttivo per il futuro quello che lui chiamava "modello rituále" (Carey [1989J2009). Una delle funzioni di base del suo modello rituále era quella di "mantenere la comunitá nel tempo", piuttosto che il tentativo di influenzare lo spazio, come era previsto nei modelli di trasmissione lineare. II successo di questa teoria lo si ě visto nelle strategie di marketing tribale, che rispecchiano il modello rituále che proponeva Carey e che oggi rappresentano un modello adottato, anche se non in maniera esplicita, dai maggiori colossi dei social network, primo tra tutti, almeno per quanto riguarda il mondo occidental, la statunitense Meta Platforms Inc. (ex Facebook Inc.)7 . 6 Una lunga serie di esempi, anche umoristici,riguardantiil difficilissimo rapporto tra testo e lettore, furono presentati da Umberto Eco (1990), ancora prima dell'esplodere delle comunita virtuali su Internet. 7 Sul successo dei marketing tribale vedi in italiano Cova et al. ([2003]2008). 120 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. E vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. 3. Clubhouse quale primo audio-only social media a diffusione di massa II mito di Narciso, cosi come teorizzato da McLuhan, puó risultare utile per studiare il rapporto tra uomo e mezzo tecnologico (McLuhan [1964] 1967). Se Narciso nell'osservare una immagine speculare ed estesa di se stesso entra in uno stato di torpore e narcosi, alio stesso tipo di fascinazione soccombe l'essere umano quando entra in contatto con una nuova invenzione che tende a estendere il sé. Pertanto, "le conseguenze individuali e sociali di ogni medium, cioě di ogni estensione di noi stessi, derivano dalle nuove proporzioni introdotte nelle nostre questioni personali da ognuna di tali estensioni o da ogni nuova tecnologia" ([1964J1967: 25). La nascita delle societa moderně ě stata fortemente influenzata dallo sviluppo dei mezzi di comunicazione digitali, attraverso i quali si ě facilitata non solo la trasmissione di informazioni e contenuti simbolici, ma anche la creazione di nuove forme di azione, interazioni e relazioni sociali. I rapporti con gli altri e con se stessi sono stati modificati dallo sviluppo esponenziale delle reti informatiche a tal punto che, oltre a creare nuove forme e nuovi canali di comunicazione, stanno plasmando la vita degli individui, strutturando la societa attorno a una opposizione bipolare tra la rete e l'io, che spesso tende a confondersi se non a svanire. Le Stesse concezioni di spazio e tempo sono state trasformate radicalmente, facendo sorgere nuovi modi di condividere lo stesso ambiente virtuale, il che rende imprescindibile lo studio di tali collegamenti asincroni per comprendere gli effetti culturali e sociali di questa nuova "tecnosocietá". I primi strumenti di comunicazione comparsi su Internet hanno consentito agli utenti di scrivere su interfacce prestabilite, il che ha portato a una sorta di nuovo alfabetismo che ha semplificato il linguaggio e la condivisione dei messaggi interpersonale Dalle parole scritte sui diari di IRC, MySpace, Reddit, Facebook, Twitter e altri, si ě giunti alia condivisione di immagini. Dalle immagini inviate e "postatě" su Instagram, il passaggio ai video (Instagram, TikTok, Snapchat e altre) ě stato quasi del tutto automatico: raccontare la propria storia personale o il proprio impegno sociale e politico in immagini di 30 secondi che svaniscono nell'arco di 24 ore o si condividono permanentemente ě diventata la prassi. Secondo il rapporto redatto da Wearesocial in collaborazione con Hootsuite (Starri 2021), su una popolazione mondiale di 7,83 miliardi di persone, 5,22 miliardi (pari al 66,6%) possiede uno smartphone, 4,66 miliardi accedono a Internet e 4,58 miliardi (owero il 57%) utilizzano le piattaforme social. Dati che giá mostrano la pervasivitá della digitalizzazione, e sembrano aver conosciuto un incremento tra il 2020 e il 2021 a causa della pandemia da Covid-19 che, generando la necessitá di misure di restrizione dei contatti e confinamento (lockdown) per gran parte della popolazione mondiale, ha spostato la dimensione sociale prevalentemente aH'interno di piattaforme online. 121 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. Ě vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. L'utilizzo di mezzi di comunicazione mediati online ha cosi caratterizzato la maggior parte degli incontri della vita quotidiana, dalle riunioni di lavoro in videochiamata, alle lezioni di scuola primaria e secondaria fino a quelle universitarie, alio shopping, alia spesa: la corsa alia digitalizzazione non é mai stata cosi veloce. In questo quadro, il 2020 ha visto la nascita di un nuovo social media chiamato Clubhouse, caratterizzato dalla sincronicitá e dalľutilizzo della sola voce come unico strumento di interazione. La piattaforma, ideata da Paul Davison e Rohan Seth e inizialmente rilasciata solo per i sistemi iOS e con sottoscrizione solo su invito, basa infatti la sua fruibilitá e connessione tra utenti attraverso l'utilizzo della sola voce come strumento comunicativo (ľinvio di messaggistica diretta in forma scritta é state inserito il 14 luglio 2021, owero 15 mesi dopo il suo awio). L'interfaccia, chiamata "corridoio", consente alľutente di accedere a diversi ambienti di discussione, detti "stanze", che possono essere tematici o di sola conversazione. Alľinterno di ogni stanza vi é una suddivisione dei partecipanti: coloro che parlano, coloro che vengono seguiti dagli speakers e semplici ascoltatori. Ogni stanza viene aperta da moderátori (riconoscibili in quanto accanto alia loro immagine compare un bollino verde) che acquisiscono con ciô la possibilitá di intavolare il tema di discussione e di indirizzare ľandamento della conversazione, avendo anche il potere di decidere a chi concedere la possibilitá di partecipare attivamente alia discussione8 . Clubhouse é stato molto discusso e chiacchierato nei primi mesi del 2021, per aver suscitato curiositá in una nuova fascia di "early adopters", studiosi, giornalisti ed esperti di comunicazione ehe si sono confrontati sperimentandone l'utilizzo e creando nuove comunitá online. La piattaforma, oltre a richiedere agli utenti l'iscrizione utilizzando il proprio nome e il proprio cognome, vieta categoricamente la registrazione delle discussioni9 che awengono alľinterno delle stanze e permette, in caso di disappunto nei confironti di un soggetto, di bloccarlo inibendogli la possibilitá di visualizzare le stanze in cui chi lo ha bloccato sta parlando. La maggioranza degli utilizzatori di Clubhouse ha inoltre la possibilitá di collegare i propri account Instagram e Twitter. II collegamento a Instagram é servito in particolare per poter integrare la messaggistica istantanea one-to-one e per attirare sul proprio profilo nuovi utenti, permettendo agli altri di visualizzare immagini relative alia persona con la quale si era instaurata una comunicazione orale. Tra i creatori di ambienti di discussione piu seguiti troviamo infatti i giornalisti 8 Nei gergo di Clubhouse: "salire sul palco". 9 II 30 settembre Clubhouse ha introdotto la runzione clip, che permette di registrare brevi video di 30 secondi da condividere su altri social media. In data 8 novembre Clubhouse ha invece rilasciato i replay che - a discrezione dei moderátori, che possono scegliere di attivarli o disattivarli per ogni stanza pubblica - permettono di registrare ľintera discussione o room, che rimane fruibile per tutti gli utenti e puô essereriascoltatain ogni momento. 122 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. É vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. Giorgio DelľArti e Claudio Sabelli Fioretti, nelle cui stanze si sono affrontati argomenti culturali e storici ehe hanno coinvolto personaggi noti nei media tradizionali quali Piero Angela, Maurizio Molinari, Ernesto Galii delia Loggia, Riccardo Segni, Vittorio Sgarbi, Pupi Avati, o persino personaggi politici quali Maurizio Gasparri, Luigi De Magistris, Salvátore Cuffaro. Se tali noti giornalisti delia carta stampata sono riusciti a gestire la moderazione in modo tale da far si ehe anche la presenza di personaggi politici piú o meno controversi nelle loro stanze non desse luogo a forti scontri verbali e polemiche, ciô non ě awenuto quando la moderazione ě stata gestita da quei soggetti ehe tentavano di indirizzare la discussione a favore di un politico speciŕico o di una determinata corrente di opinione10 . A partire dal gennaio 2021 fino a primavera inoltrata, Clubhouse ě stato terreno di scontro tra i sostenitori del politico e opinionista Mario Adinolŕi e i suoi oppositori, provenienti in massima parte dalla cosiddetta "comunitá degli afrodiscendenti", owero da giovani BIPOC1 1 nati in Italia o adottati negli ultimi venti anni da famiglie italiane, o dalla comunitá LGBTQ+, owero da singoli e gruppi organizzati di persone praticanti una sessualitá non eterosessuale e di identita non ci- sgender12 .1 dibattiti erano incentrati in particolare sul disegno di legge C. 569 del 24 ottobre 2019, Modifiche agli articoli 604-bis e 604-terdel codice penále, in materia di violenza o diseriminazione per motivi di orientamento sessuale o identita di genere, meglio noto come DDL Zan, ma potevano spaziare anche su altri problemi: dalla politica internazionale, sino ai giudizi su cantanti e altre personalita del mondo delia moda e dello spettacolo. In sostanza si scontravano due antiche ideologie politiche, quella conservatrice sostenuta da Mario Adinolŕi e dai suoi seguaci e quella liberate, sostenuta dalle succitate "comunitá". Non ci risulta al giorno ďoggi, nonostante gli insulti reciproci, ehe aleuna delle due fazioni abbia sporto querela, né per diffamazione e né per ingiuria. Almeno in questo caso, anche se lo scontro ě stato riportato anche dalla stampa nazionale, tutto ě stato gestito alľinterno delia piattaforma, ehe il 15 aprile del 2021 ha deciso, a seguito di ripetute segnalazioni, di bloccare per aleuni giorni ľaccount di Mario Adinolŕi1 3 . Questo speciŕico caso, pur non avendo determinato ľ a w i o di procedi- 1 0 Valericordarela teória di Habermas sulla formazione delľopinione pubblica (Habermas [1962]1974; [1992]2013). 1 1 Con il termine BIPOC ci si riferisce alľacronimo Black, Indigenous and People of Color. 1 2 Non c'e evidenza ehe tutti coloro ehe hanno partecipato a queste discussioni su Clubhouse facessero parte di comunitá organizzate; tuttavia, nel momente in cui, anche in forma di interventi singoli, ľindividuo si schierava a favore di una delle due "comunitá", veniva considerate dal pubblico come appartenente a una di queste. 1 3 Le reazioni di Mario Adinolfi alia sua espulsione dalla piattaforma sono state riportate dalľagenziaAdnkronos (Adinolfi 2021). 123 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. E vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. menti a carico di alcuna delle parti, sembra pero aver fatto da precedente per awiare azioni di tipo legale di cui si sono awalsi altri singoli utilizzatori di Clubhouse. Dai dati raccolti sui profili Clubhouse e Instagram della "comunitá degli afrodiscendenti" e dalle presentazioni fatte di se stessi, trattasi di giovani appartenenti esclusivamente alia Generazione Z. La comunitá LGBTQ+ ě invece rappresentata prevalentemente dalle Generazioni Y e Z e da alcuni utenti appartenenti alia Generazione X. Sulla piattaforma si sono inoltre registrati utenti appartenenti a tutte le generazioni. Fino al 24 maggio tutti gli utenti attivi su Clubhouse erano possessori di un dispositivo portatile con sistema operativo iOS; pertanto, dovendo essere possessori di iPhone, sono stati considerati appartenenti a una classe sociále medio-alta, visto il costo piu elevato rispetto alia media di questi dispositivi mobili. Va tenuto presente comunque che alcuni utenti sono riusciti ad accedere alia piattaforma pur non possedendo un dispositivo portatile con sistema operativo iOS, in quanto esperti informatici in grado di aggirare le limitazioni della piattaforma stessa. 4. Metodologia e osservazioni empirické Ai fini del presente studio, si sono analizzate le esperienze relazionali e culturali nate dall'utilizzo della piattaforma Clubhouse, seguendo il principio del follow the medium dei digital methods (Rogers 2013), pur considerando la convergenza tra diversi social media. Losservazione, almeno per i primi cinque mesi, ě stata di tipo non intrusivo perché si ě voluto fotografare la realtá traendone informazioni e dati tout court, senza disturbare i soggetti coinvolti (cfr. Corposanto 2007). Per la ricerca sono stati adottati due approcci differenti: Laura Caroleo ha osservato il campo in modalita covert o lurker, decidendo di rivelare la sua identita di ricercatrice solo dopo la prima raccolta dati e solo per raccogliere le interviste e le querele. Giuseppe Maiello ha usato un approccio palese, rivelando di essere un antropologo, senza mai rimarcare i suoi obiettivi di ricerca. Nel periodo studiato, owero dal 4 marzo 2021 fino al 22 ottobre 2021, secondo gli ultimi dati rilasciati da Clubhouse nell'aprile 2021, sono 10 milioni gli iscritti a livello globále e 400.000 in Italia e, pur avendo contattato direttamente la piattaforma, non ci sono stati forniti ulteriori dati aggiornati. Sono stati forniti, invece, daH'ufficio stampa di Clubhouse dati1 4 che rilevano che oltre 1 4 Siriportail teste dell'e-mailricevutadaH'ufficio stampa italiano di Clubhouse: "Clubhouse is a new type of social network based on voice. People around the world come together on Clubhouse to talk, listen and learn from each other in real-time, about topics like music, comedy, politics, dating, and more. Over 700,000 rooms take place daily on the platform with users 124 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personále. Ě vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. 700.000 stanze si svolgono ogni giorno sulla piattaforma, con una media di permanenza giornaliera di 70 minuti. II periodo di lurking é servito ad analizzare la comunitá di Clubhouse identiŕicando opinion leaders, membri chiave e stanze di riferimento. Durante la fase di raccolta delle informazioni, i ricercatori hanno preso appunti, catturato screenshots delle stanze e analizzato i profili degli opinion leaders e dei membri piú attivi. E emersa una palese approssimazione e disinformazione, con conseguente diffusione difake news, ehe hanno spaziato dalle teórie del complotto alla demistiŕicazione delle veritá scientiŕiche. Le principáli tematiche affrontate nei mesi di osservazione hanno riguardato: il DDL Zan e le questioni LGBTQ+, la cancel culture, il movimento Black Lives Matter, i vaccini, e notizie quotidiane inquadrabili nella categoria emica "altamente divisive". Per di piú le stanze piú popolari erano, e sono tutťoggi, quelle con un formato da talk show in cui vengono dibattuti argomenti controversi. Purtroppo, tutti questi fenoméni negativi si sono accentuati quando le stanze non sono piú state aperte e moderate da giornalisti ed esperti noti giá nei media cd. tradizionali, ma da utenti comuni. Ci si é awalsi di interviste, volutamente condotte telefonicamente per distaccarci dal mezzo analizzato, attraverso la sottomissione di domande specifiche strutturate su una griglia predefinita. Le interviste individuali si sono basate su una relazione diadica tra intervistatore e intervistato per comprendere la percezione degli utenti inerenti il grado di vicinanza ereato dalľutilizzo delia voce e la percezione delia libertá di espressione alľinterno delia piattaforma Clubhouse. Gli intervistati sono stati scelti con un criterio non probabilistico. Attraverso queste interviste si é riusciti a dimostrare come un rapporto online basato sulla comunicazione orale rappresenti un cambiamento fondamentale nella qualitá delia comunicazione15 . Attraverso ľutilizzo delia voce si puô percepire molto di piú delia persona con la quale si intrattiene una conversazione rispetto a una chat seritta o a una immagine. La voce ci aiuta a dedurre, ad esempio, ľetá, il sesso, il genere, le intenzioni e ci permette anche di azzardare qualche ipotesi sulla personalitá e sulľintelligenza del nostro interlocutore. Conversando con una persona, riusciamo anche a percepire in modo naturale gli stati ďanimo, cosa ehe non era possibile attraverso una comunicazione testuale online16 . Loralitá nelle comunicazioni online spending an average of 70 minutes in rooms at a time. For more information about Clubhouse visit clubhouse.com or follow the company on Twitter, Instagram, and Linkedln". 1 5 La stessa teória delia ricchezza dei media (Daft & Lengel 1984) suggerisce che se un mezzo di comunicazione supporta piú spunti, é piú adatto a mantenere relazioni e a gestire compiti piú complessi alľinterno delle organizzazioni. Inoltre, ľutilizzo delia voce contiene molti piú spunti rispetto alla comunicazione basata sul testo eriempieindizi mancanti. 1 6 Uno dei primi tentativi di superare le limitazioni del testo scritto ed esprimere in maniera visuale una certa scala, in ogni caso limitata, di stati d'animo delľutilizzatore dei social 125 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. É vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. ě stata ampiamente apprezzata dagli utenti pur avendo constatato una sorta di fastidio neu'entrare in contatto con persone molto distanti dai propri credo e/o opinioni o convinzioni. Si ě potuto constatare, inoltre, che spesso le discussioni piú accese hanno portato gli utenti a prendere distanze da altri utilizzatori della piattaforma con i quali si era discusso. L'utilizzo del blocco ě stato ampiamente utilizzato da mo1ti per evitare di incorrere in ulteriori conversazioni che avrebbero potuto esasperare i toni portando a insulti e/o litigi aspri che certamente avrebbero portato a redimere le questioni al di fuori della piattaforma e per vie legali. 5. Due casi di denunce II 21 aprile 2021 un cittadino italiano residente in Gran Bretagna, anch'egli come Mario Adinolfi oggetto di blocco da parte di altri utenti, ha denunciato alla Metropolitan Police di Londra un altro cittadino italiano, accusandolo di atteggiamenti discriminatori e antisociali. Nella querela si legge che sarebbero state violate "le liberta personali di socializzazione attraverso l'utilizzo del blocco che vieta a un utente di poter accedere alle stanze"; e che sarebbero stati posti in essere "atti discriminatori e diffamatori non solo sulla piattaforma Clubhouse", ma anche attraverso altri social media, quali Instagram, che farebbero ricadere le offese one-to-one nella fattispecie dell'ingiuria. L'autore della querela, per sostenere le sue affermazioni con materiále probante, allegava alla sua documentazione registrazioni di dibattiti awenuti in alcune "stanze" e, per dimostrare un possibile reato di diffamazione, usava un metodo, quello della registrazione, non consentito dalla policy della piattaforma17 . In data 5 luglio un altro utente italiano, residente questa volta in Italia, ha sporto querela alla polizia postale nei confronti di un altro utente di Clubhouse residente su territorio italiano, di identita dichiarata transgender. II querelante, nel riportare i fatti, allegava anch'esso prove audio, Screenshots dove apparivano i partecipanti alla stanza, i quali di conseguenza assumevano le věsti di testimoni. II querelante dichiarava di essersi ritrovato in data 27 giugno 2021 nella stessa stanza (con un flusso di utenza intorno alle 80 persone) con un soggetto "all'anagrafe maschio" che lo "epitetava" quale persona "perniciosa e violenta, istigatore all'odio e alla violenza" e "fascio-leghista"18 . media, sono stati come noto i cosiddetti emoticon, ancora oggi ampiamente usati su tutte le piattaforme online di comunicazione scritta (cfr. Van den Berg & Behrer 2016). 1 7 Copia della denuncia ě stata fornita personalmente agli autori di questo studio. 1 8 Anche in questo caso copia della denuncia ě in possesso degli autori della ricerca. 126 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. Ě vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. Dopo lo scontro diretto, secondo il querelante le offese sarebbero continuate anche il giorno successivo, senza piu la presenza dei due soggetti a confronto nella stessa stanza, ma alia presenza di testimoni. II querelato, infatti, avrebbe aperto una stanza con un titolo attraverso il quale accostava al nome del querelante la parola "mafioso", e per questa ragione una settimana dopo questi avrebbe deciso di sporgere querela. Occorre rilevare che in ambedue i casi i querelanti appartenevano alia Generazione X. II dato appare rilevante in quanto risulterebbe che solo soggetti aventi una determinata eta e un determinato tipo di istruzione, siano in grado di percepire quando all'interno di un discorso sussistano requisiti per rinvenire elementi diffamatori e/o offensivi degni di tutela. 6. La diffamazione a mezzo Internet e social media 6.1. Caratteri generali Se e vero che per un certo periodo storico l'uso dei mezzi posti a tutela della propria onorabilita e reputazione erano utilizzati perlopiu da figure pubbliche, e anche vero che nell'era digitale, con l'awento dei servizi di rete sociale, si sia andato sempre piu caratterizzando l'utilizzo della querela per diffamazione da parte di quivis de populo. II pubblico di massa sembra essere risultato incapace di comprendere i limiti impliciti dei nuovi mezzi di comunicazione, e li ha utilizzati e utilizza quale strumento di attacco alle opinioni altrui. La non tipizzazione di alcune fattispecie normative strettamente connesse alle nuove tecnologie e stata cosi colmata dai giudici, sviluppando giurisprudenzialmente il diritto attraverso un'opera di interpretazione capace di adeguare il dettato normativo anche alle nuove sfide tecnologiche (Luhmann [1972] 1977; Kiibler 1975). Se per Niklas Luhmann il diritto non solo e prodotto in virtu di una decisione, ma vincola anche in virtu d'una decisione, si pud affermare che la magistratura pud divenire responsabile per la vita futura della societa, soprattutto in un periodo storico come quello attuale dove la distanza tra norma e prassi appare sempre piu evidente, per il continuo mutare di quest'ultima (Ferrari 2010). La sociologia del diritto, che studia il diritto come "modalita di azione sociale" (Ferrari [2004J2006), e intende il diritto stesso come una variabile da considerare e misurare in relazione ad altre variabili influenti sull'azione umana, appare quindi oggi, nell'era dell'ipervelocita e del progresso tecnologico, ancor piu necessaria per poter analizzare l'evoluzione interpretativa dell'utilizzo dei mezzi posti a tutela della propria onorabilita e reputazione nel mondo dell'etere. La Suprema corte ha affermato che: 127 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. E vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. in attesa che la societä prima e, coi suoi consueti tempi, il legislatore poi disciplinino ed irregimentino in norme piü o meno specificatamente ad essi destinate le singole mutazioni in atto degli istituti tradizionali, e compito dei giurista quello di interpretare il sistema giuridico esistente per verificarne la tenuta ed adattare alla nuova realtä, benche in magmatica evoluzione, gli istituti e le discipline esistenti in coerenza quanto meno coi principi generali o fondamentali che siritenganodi persistente validitä. (Cass. civ., sez. un., 25 ottobre 2016, n. 23469) Nei 1972 la Corte costituzionale, con sentenza n. 105 dei 15 giugno, ha affermato come l'art. 21 Cost. indirettamente protegga l'interesse generale aH'informazione, che in un regime di libera democrazia implica non solo una pluralitä di fonti di informazione e un libero accesso alle Stesse, ma anche una assenza di ostacoli alla circolazione delle notizie e delle idee. E stato teorizzato un tertium genus, una nuova libertä, owero la libertä di comunicazione, che troverebbe il suo fondamento nei combinato disposto degli artt. 15 e 21 Cost., comprendenti non solo la libertä e la segretezza della corrispondenza (art. 15 Cost.) e la libertä di manifestazione dei pensiero (art. 21 Cost.), ma anche il diritto di collegarsi al mezzo rispettando il diritto di accesso degli utenti e delle imprese nei mercato della comunicazione19 . Ci si e interrogati circa l'opportunitä di elaborare nuovi diritti o di mutare gli strumenti giä esistenti per adattarli alle recenti problematiche nascenti connesse alla realtä virtuale; 1'evoluzione informatica e tecnologica ha portato cosi all'esercizio di diritti che sono stati costituzionalmente garantiti o che mirano a esserlo, come il diritto all'oblio, all'identitä digitale, la tutela dei dati personali e il diritto di accesso20 . Nella dottrina giuridica si e posta l'attenzione su alcune caratteristiche strutturali di Internet. Attraverso collegamenti decentralizzati tra reti, capaci di trasmettere comunicazioni con rapiditä e senza presentare barriere, il mezzo interattivo permette la paritä tra i comunicatori. II poliformismo dei contenuti di Internet diviene poi il prodotto di fruizione dei comunicatori, che fanno quindi di Internet un mezzo adatto sia alla comunicazione interpersonale sia a quella di gruppo che a quella di massa (Corrias Lucente 2000)21 . Per comprendere in che tipo di controversie e at- 1 9 II principio di neutralita della rete, che sancisce come Internet sia un bene comune impedendo agli ISPs (provider fornitori di servizi Internet) di differenziare, segmentare e controllare 1'accesso degli utenti. 2 0 A seguito dellTnternet Governance Forum (IGF) del 2010, durante il quale Stefano Rodotáavanzó lapropostadi introdurre una norma costituzionale specifica, l'art. 2\-bis Cost., venne presentato un disegno di legge costituzionale al Senate (DDL Atto Senate n. 2485) sul diritto di accedere alla rete perrimuovereogni ostacolo di ordine economico e sociále. 2 1 Questo modello idealizzato, che pero risulta essere alla base delle considerazioni da cui partono i giuristi, era giá stato fortemente messo in discussione piu di venti anni fa da Lev Manovich, che faceva notare come il rapporto tra esseri umani e computer debba essere considerate un rapporto non tanto tra "uomo e macchina", ma piuttosto tra "uomo e cultura codificata", dove la liberta predicata ě in fondo soltanto apparente (Manovich [2001]2016). 128 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. E vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. tualmente costretto a muoversi l'apparato giurisdizionale, converrá ricordare i concetti di onore e reputazione, in quanto appartengono alia sfera di quei beni giuridici capaci di imporre limitazioni tanto alia liberta di espressione quanto alia liberta di comunicazione. La liberta di manifestazione del pensiero sancita dall'art. 21 della Costituzione incontra i propri limiti nel momento in cui entra in collisione con altri diritti individual! riconosciuti a livello a costituzionale, e solo a livello interpretativo sono sorte delle limitazioni implicite, poste a tutela degli individui in modo da garantire valori di rango costituzionale a salvaguardia dell'onore, della reputazione, della riservatezza e dell'identita personale. A livello sovranazionale Tart. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertafondamentali (Roma, 1950) pone delle limitazioni alia liberta di espressione per garantire la protezione della reputazione o dei diritti altrui22 ; Tart. 19 del Patto sui diritti civili e politici (New York, 1966) pone restrizioni alia liberta di manifestazione del pensiero necessarie al rispetto dei diritti o della reputazione altrui; infine, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (Parigi, 1948) all'art. 12 enuncia che nessun individuopotrá essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella suafamiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. La tutela all'onore nel nostro ordinamento ě deducibile dalbart. 3 Cost., quando proclama la pari dignita sociale dei cittadini. La disposizione ě volta a vietare ai singoli, come semplici membri della societa, di esprimere giudizi di indegnitá sugli altri uomini (Esposito 1958). La lesione dell'onore attiene alia sfera psichica del soggetto e consiste nel sentimento che egli ha del proprio valore, che viene leso da addebiti o offese che alterano in senso peggiorativo l'autopercezione (Zeno-Zencovich [1984]1985). La stessa Corte costituzionale, con la sentenza del 5 aprile 1973, n. 38 (cfir. sul punto anche la sentenza della Corte costituzionale n. 86 del 1974), ha ricondotto il diritto all'onore tra i diritti inviolabili dell'uomo sanciti dall'art. 2 C , asserendo altresi che: le norme costituzionali [...] mirano atutelare e a realizzare i fini deH'art. 2 affermati anche negli artt. 3, secondo comma, e 13, primo comma, chericonosconoe garantiscono i diritti inviolabili dell'uomo, fra i quali rientra quello del proprio decoro, del proprio onore, della propriarispettabilitá,riservatezza,intimita e reputazione. (Corte cost., 5 aprile 1973, n. 38) 2 2 Al comma 2 dell'art. 10 della CEDU sono contemplate ulteriori restrizioni alia libertä di espressione quali: la sicurezza nazionale, l'integrita territoriale o alia pubblica sicurezza, la difesa dell'ordine e la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, la divulgazione di informazioniriservateper garantire l'autoritä e l'imparzialitä del potere giudiziari. 129 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. E vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. Atutela delľonore il codice penále prevedeva il reato di ingiuria, depenalizzato con il Decreto legislativo 15 gennaio 2016, n. 7, del quale si ě conservato il carattere di illecito civile, sanzionato, oltre che con il risarcimento del danno, anche con una sanzione pecuniaria civile, irrogata dal giudice e devoluta alia Cassa delle ammende. L'art. 594 c.p. puniva chi offendeva una persona in sua presenza con la sanzione alternativa della reclusione fino a sei mesi o della multa fino a 516 euro; la pena veniva raddoppiata qualora venisse attribuito offendendo un fatto determinato e veniva aumentata di un terzo in presenza di piú persone. Per ciô che concerne la reputazione, questa viene individuata nella rappresentazione della personalita del soggetto in una cerchia di consociati. Appare come variabile posta in relazione sia al gruppo cui si fa riferimento sia alio specifico status rivestito dal soggetto alľinterno di esso, e la sua lesione ha origine da addebiti o offese che colpiscono un rapporto di stima esistente o fanno sorgere un rapporto di disistima; proteggendo cosi la propria identita personale o, per essere piú precisi, l'opinione altrui sulla propria identita o il sentimento collettivo e sociale della persona (Zeno-Zencovich 1996). Atutela della reputazione ľart. 595 c.p. configura il reato di diffamazione, l'offesa arrecata a una persona assente in presenza di uno o piú soggetti. La pena prevista ě, alternativamente, la reclusione fino a un anno o la multa fino a 1.032 euro. Inoltre, sono previste ipotesi aggravanti se l'offesa consiste in un fatto determinato, o se ě commessa a mezzo stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicitá o in un atto pubblico. Appare chiara, dunque, ľilliceitá della manifestazione di pensiero ogniqualvolta si leda il bene giuridico consistente nelľonore o nella reputazione di un individuo. Ed ě opportuno ricordare che l'offesa deve essere dimostrabile facendola cadere sul risultato che, come ě stato giá detto, ě la lesione di un bene, perché puô anche accadere che una frase offensiva, in concreto, possa non offendere, portando alia non consumazione del reato (Nuvolone 1971). Dottrina e giurisprudenza hanno piu volte tracciato la differenza tra ingiuria e diffamazione, che risiede nella presenza o meno della persona offesa nel momento in cui awiene la propalazione offensiva della reputazione (cfir. Cass., sez. V, 17 gennaio 2019, n. 10313). Resta quindi da analizzare come sono state applicate le suddette considerazioni a Internet e ai cosiddetti social media. In Italia la sentenza Cass., sez. V, 27 dicembre 2000, n. 4741 ha affrontato per la prima volta e in modo organico il problema della diffamazione online (cfir. sul punto Cass., sez. V, 4 apnle 2008, n. 16262; Cass., sez. V, 16 lugho 2010, n. 35511; Cass., sez. V, 28 ottobre 2011, n. 44126). La Corte, dopo aver identificato Internet come nuovo mezzo di trasmissione-comunicazione, ha constatato come il legislature, pur considerando l'esistenza di nuovi strumenti di comunicazione telematici e informa- 130 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. Ě vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. tici, non abbia ritenuto opportuno mutare o integrare la lettera della legge, con riferimento a reati la cui condotta consista nella comunicazione dell'agente con terze persone online. La Corte ha ritenuto che i reati previsti dagli artt. 594 e 595 c.p. possono essere commessi anche in rete, in quanto l'azione perseguibile e sempre volta a ledere il bene giuridico dell'onore e della reputazione. In questa storica sentenza, i giudici di legittimita sono giunti alia conclusione di inquadrare la diffamazione a mezzo Internet in una delle ipotesi aggravate di cui all'art. 595 c.p. inquadrandola come offesa recata con qualsiasi altro mezzo di pubblicitd. Per di piu, anche se in astratto il soggetto vilipeso e in grado di poter percepire 1'offesa direttamente (il che inquadrerebbe 1'ingiuria), il messaggio diretto a una cerchia estesa di fruitori si colloca in una dimensione piu ampia rispetto a quella tra offeso e offensore. Con ulteriori decisioni della Suprema Corte si e costituita cosi una giurisprudenza consolidata che ribadisce come la diffamazione a mezzo Internet23 (owero con ogni strumento di comunicazione online) sia diffamazione aggravata commessa con qualsiasi altro mezzo di pubblicitd (Cass., sez. V, 1 ottobre 2010, n. 35511; Cass., sez. V, 29 novembre 2011, n. 44126; Cass., sez. V, 14 dicembre 2011, n. 46504; Cass., sez. V, 16 ottobre 2012, n. 44980; Cass., sez. I, 16 apnle 2014, n. 16712; Cass., sez. V, 8 giugno 2015, n. 24431; Cass., sez. V, 1 febbraio 2017, n. 4873; Cass., sez. V, 22 gennaio 2019, n. 2929; Cass., sez. V, 20 marzo 2019, n. 12546) e si e anche andati a dissipare ogni dubbio circa la peculiarity e l'unicita del mezzo attraverso il quale si compie l'azione illecita. Si e inoltre chiarito che cosi come le aggravanti, anche le attenuanti possono essere applicabili all'interno delle offese alia persona a mezzo Internet. Pertanto, il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni, teorizzato gia da John Milton nel XVII secolo, deve essere posto in essere rispettando i limiti del diritto di cronaca e di critica (Cass., sez. V, 25 luglio 2008, n. 31392). Se e dunque pacifico che la diffamazione a mezzo Internet rientri nella dicitura qualsiasi altro mezzo di pubblicitd, va anche ricordato che offendere in una e-mail inviata a un singolo soggetto o su una chat di Whatsapp privata one-to-one non faccia incorrere in diffamazione (Cass., sez. V, 11 giugno 2010, n. 30065). Di contro, la Corte di Cassazione, sez. V, 20 febbraio 2019, n. 7904, ha chiarito che ledere l'altrui reputazione in una chat di Whatsapp con piu persone configurerebbe la fattispecie diffamatoria e non 1'ingiuria. Infatti, sebbene la parte colpita dalle espressioni offensive possa essere presente e possa quindi percepire direttamente 1'offesa, il messaggio diretto a una cerchia di fruitori che potrebbero venirne a conoscenza in tempi diversi fa ricadere il tutto nella fattispecie della diffamazione. 2 3 La responsabilita degli hosting providers essendo argomento eccezionalmente specifico, non verra trattato in questo studio. Per approfondimenti in lingua italiana cfr. Pitruzzella et al. 2017; Nigro 2015; De Cata 2010; Corrias Lucente 2004; Pezzella 2010; Allegri 2017; Tosi 2017; Cocuccio 2015; Rosati & Sartor 2012; Albertini 2020. 131 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. E vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. 6.2. La sua possibile applicazione alia piattaforma Clubhouse La peculiaritá della piattaforma Clubhouse ha portato a ritenere essenziale la sentenza la recente sentenza Cass., sez. V, 8 aprile 2021, n. 13252, riguardante la comunicazione in tempo reale. Come giá spiegato precedentemente, Clubhouse permette una comunicazione orale in real time, il che risulta nuovo per quei tipi di comunicazione online caratterizzati dalla a-sincronicitá delle interazioni online. La decisione affronta le condizioni di applicabilitá del reato di diffamazione nei casi in cui la condotta offensiva sia commessa attraverso comunicazioni elettroniche scritte o orali. Per i giudici di legittimitá, pur essendo stato abrogato ľart. 594 c.p., Essa, tuttavia, continua a fornire un necessario parametre- di riferimento nella tipizzazione del delitto di diffamazione alia luce del successivo art. 595 cod. pen., che tuttora punisce: "Chiunque, fuori dei casi indicati nelľarticolo precedente, comunicando con piu persone, offende ľaltrui reputazione". Ponendo a raffronto il dettato delle norme si ottiene che: ľoffesa diretta a una persona presente costituisce sempre ingiuria, anche se sono presenti altre persone; ľoffesa diretta a una persona "distante" costituisce ingiuria solo quando la comunicazione offensiva avviene, esclusivamente, tra autore e destinatario; se la comunicazione "a distanza" ě indirizzata ad altre persone oltre alľoffeso, si configura il reato di diffamazione; ľoffesariguardanteun assente coraunicata ad almeno due persone (presenti o distanti), integra sempre la diffamazione. La Corte di cassazione ha affermato, ripetutamente, che la missiva a contenuto diffamatorio diretta alľoffeso e ad altri destinatari (almeno due) configura il reato di diffamazione, staňte la non contestualitä del recepimento delle offese (sez. 5, n. 18919 del 15 marzo 2016, Laganä, rv. 266827; sez. 5, n. 44980 del 16 ottobre 2012, Nastro, rv. 254044); a seguito delľabolizione del reato di ingiuria,finisceper confluire nel medesimo orientamento anche quello piu tradizionale che rawisava, in dette comunicazioni, oltre al reato di diffamazione (indubbiamente sussistente) anche, e in concorso con esso, il reato di ingiuria, ora depenalizzato (tra le altre sez. 5, n. 48651 del 22 ottobre 2009, Nascé, rv. 245827; sez. 5, n. 12160 del 4 febbraio 2002, Gašpari, rv. 221252). (Cass., sez. V, 8 aprile 2021, n. 13252) Ciô che invece risulta piu interessante, ai fini della presente ricerca, ě quanto si evince proseguendo nella lettura della sopraccitata sentenza (Cass., sez. V, 8 aprile 2021, n. 13252; cfr. anche Cass., sez. V, 6 luglio 2018, n. 34484), quando si affronta la nozione di "presenza delľoffeso". Giá nel 2007 con il Regolamento UE n. 861 ě stato affrontato il problema delľequiparazione della presenza virtuale a quella fisica, con la partecipazione a controversie transfrontaliere tramite videoconferenza. Anche il nostro ordinamento penale, in un'ottica di bilanciamento di interessi, převede, alľart. XM-bis disp. att. c.p.p., il collegamento audiovisivo per i processi penali; il tutto ě stato confermato dal D.lgs. 8 marzo 2020, n. 11, nel quadro delľawio delľiter di digitalizzazione della giustizia e in particolare dei processi, reso necessario dalla pandemia da Covid-19, portando pertanto a un riconoscimento delľequiparazione tra le due presenze. 132 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. Ě vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. Per cid che concerne le controversie scaturite online, l'evoluzione dei mezzi di comunicazione tecnologici ha portato i giudici ad affrontare solo piu recentemente il problema dell'equiparazione tra la presenza fisica e virtuale. Gli stessi giudici sono risultati cauti, decidendo di demandare tale criterio, caso per caso, avendo cura di studiare le caratteristiche specifiche dei programmi e delle piattaforme utilizzate, senza pertanto porre dei paletti o delle classificazioni che sarebbero potuti apparire poco consoni in una societa in continua evoluzione, come quella della comunicazione mediata a mezzo Internet e delle nuove tecnologie. Nella sentenza Cass., sez. V, 8 aprile 2021, n. 13252, si legge: [...] dovendo porsi solo una particolare attenzione alle caratteristiche specifiche del programma e alle funzioni utilizzate nel caso concreto. [...] Per tale ragione il mero riferimento a una definizione generica (chat, call) o alia denominazione commerciale del programma e, di per se, privo di significato e foriero di equivoci, laddove non accompagnato dalla indicazione delle caratteristiche precise dello strumento di comunicazione impiegato nel caso specifico. (Cass., sez. V, 8 aprile 2021, n. 13252) Per i giudici rimane quindi fermo il criterio discretivo della "presenza", anche se "virtuale", dell'offeso e della sincronicita della comunicazione; occorre dunque ricostruire sempre l'accaduto, caso per caso: se l'offesa viene proferita nel corso di una riunione "a distanza" (o "da remoto"), tra piu persone contestualmente collegate, alia quale partecipa anche l'offeso, ricorrera l'ipotesi della ingiuria commessa alia presenza di piu persone (fatto depenalizzato). E questo, ad esempio, il caso deciso dalla sentenza appena citata, che ha qualificato come ingiuria l'offesapronunciata nel corso di un incontro tra piu persone, compreso l'offeso, presenti contestualmente, anche se virtualmente, sulla piattaforma Google Hangouts. Di contro, laddove vengano in rilievo comunicazioni (scritte o vocali), indirizzate all'offeso e ad altre persone non contestualmente "presenti" (in accezione estesa alia presenza "virtuale" o "da remoto"), ricorreranno i presupposti della diffamazione. 7. Conclusioni A oggi lo stream o il flusso audio di Clubhouse pud essere considerato come un continuum di informazioni che raggiungono tutti i soggetti connessi in quell'istante di tempo. Se consideriamo il flusso di dati come un file e il social network come una nuova forma di browser, essendo 1'audio inviato in real time e non in differita, il fatto che tutti siano presenti in quella stanza e in quel momento appare un dato di fatto ineccepibile, in quanto coloro che si trovano a disquisire in una room in tempo reale e come se fossero presenti in un salotto. Se si aggiunge, inoltre, che all'audio pud essere implementato anche un supporto video, a quel punto e come se i soggetti fossero tutti all'interno della "stanza", venendo a rompersi cosi la barriera tra fisico e virtuale. 133 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. E vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. Clubhouse sembra aver avuto nei suo primo anno di vita una tendenza simile a quella del piú diffuso social network al mondo, Facebook. Nei concreto Clubhouse ha attraversato anch'esso una fase iniziale di scoperta, tentativi di comprensione delle possibilitá offerte dalla piattaforma e infine ľaccettazione quale "sociaF, owero come network ehe offre discussioni e confronti di idee in spazi telematici e non fisici. Similmente ai social networks basati sulla comunicazione di gruppo in forma scritta, anche su Clubhouse presto si sono creati gruppi di utenti accomunati da posizioni ideologiche e visioni del mondo aŕfini. Ciô ha portato inevitabilmente alio scontro ideologico piú o meno cruento, fino a giungere alľutilizzo del sistema di esclusione dalle stanze, o persino, come nei casi che abbiamo visto, alle denunce alia polizia postale. Sebbene i dati a nostra disposizione siano estremamente limitati, possiamo notare che le denunce sono partite da due individui appartenenti a una generazione piú anziana. Gli individui e i gruppi appartenenti alle generazioni piú giovani, nonostante abbiano spesso dichiarato di sentirsi "offesi" dalle parole pronunciate da chi si opponeva alle loro opinioni, non hanno mai fatto ricorso alle azioni legali, ritenendo il blocco delľutente indesiderato come la forma piú confacente per "punire" i propri oppositori. Alia nostra domanda sul perché, se si sono sentiti offesi, non hanno fatto ricorso ad azioni legali, tutti i nostri intervistati hanno risposto di non credere che azioni del genere possano risolversi in termini brevi. L'opzione di bloccare un utente indesiderato, offerta dalla piattaforma stessa, ha invece risolto in pochi attimi il problema del confronto e delia punizione, in quanto impedisce a un utente "sgradito" di portare i propri argomenti alľinterno di una discussione. Dalla prospettiva giuridica, inoltre, si é giunti alia conclusione che i giudici, in relazione al caso concreto, potranno decidere se far ricadere le offese sotto ľingiuria o sotto la diffamazione, prendendo in considerazione la presenza o meno delia persona offesa. Si ritiene che la sincronicitá delia forma di comunicazione caratterizzante Clubhouse possa, in caso di offese tra due soggetti compresenti in modalita sincronica alľinterno di una stanza, far ricadere il tutto sotto il profilo delľingiuria, mentre in caso di assenza della persona offesa si ritiene pacifico far ricadere le offese sotto il profilo della diffamazione. Riferimenti bibliografia Adinolŕi, Mario, 2021. Omofobia, Adinolŕi: "Io cacciato da Clubhouse, prove generáli di bavaglio ddl Zan". Adnkronos, https://www.adnkronos.com/omofobia-adinol- ri-io-cacciato-da-clubhouse-prove-generali-di-bavaglio-ddl-zan_4yBjU5zFkvM7YDnFACkR2U (visitato il 22 novembre 2021). 134 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. É vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. Albertini, Lorenzo, 2020. 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